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Consuma questi prodotti se soffri di anemia. Una vitamina in particolare svolge un ruolo fondamentale

L’anemia è una delle malattie del sangue più diffuse al mondo e colpisce milioni di persone. Spesso si sviluppa gradualmente e non presenta sintomi evidenti, ma i suoi effetti possono ridurre significativamente la qualità della vita. Debolezza, stanchezza, vertigini o problemi di concentrazione possono essere facilmente attribuiti alla stanchezza, ma possono anche essere sintomi di una carenza di sostanze necessarie alla produzione dei globuli rossi. Una dieta adeguata può aiutare a combattere l’anemia: esistono alimenti che vale la pena includere in modo permanente nella dieta delle persone che soffrono di anemia.

  • L’anemia è un problema che colpisce un numero sempre maggiore di persone, ma spesso rimane non diagnosticata per lungo tempo
  • Sintomi come stanchezza, debolezza o calo di concentrazione vengono spesso confusi con il superlavoro, anche se possono essere sintomo di gravi carenze di nutrienti fondamentali
  • È proprio la dieta a svolgere uno dei ruoli più importanti nella prevenzione e nel trattamento dell’anemia, e prodotti scelti in modo adeguato possono davvero favorire la produzione di globuli rossi
  • È quindi importante sapere quali ingredienti dovrebbero essere sempre presenti nel piatto per aiutare l’organismo a combattere l’anemia

Che cos’è l’anemia?

L’anemia è una condizione in cui si verifica una diminuzione del numero di globuli rossi o una riduzione della concentrazione di emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nell’organismo. Se gli eritrociti sono insufficienti o non funzionano correttamente, i tessuti e gli organi ricevono meno ossigeno, il che porta a una sensazione di stanchezza cronica, debolezza, problemi di concentrazione e calo delle prestazioni fisiche. Con il progredire della malattia possono comparire anche vertigini, respiro affannoso, pallore della pelle, unghie fragili o perdita di capelli.

Le cause dell’anemia sono molteplici, ma nella maggior parte dei casi è dovuta a una carenza di ferro, vitamina B12 o acido folico. L’anemia può essere causata da un apporto insufficiente di questi nutrienti nella dieta, da disturbi del loro assorbimento, da emorragie croniche e da malattie sistemiche, tra cui infiammatorie, autoimmuni, renali o tumorali. Non è da trascurare nemmeno l’aumento del fabbisogno che si verifica in gravidanza, nei periodi di crescita intensa o in caso di grande sforzo fisico.

L’anemia è anche una complicanza frequente delle malattie croniche, infiammatorie, tumorali o autoimmuni. In questi casi, la causa non è la carenza di nutrienti, ma disturbi del metabolismo del ferro e una produzione limitata di eritrociti nel midollo osseo.

Una dieta equilibrata in caso di anemia

Una dieta adeguatamente equilibrata è alla base della prevenzione e del trattamento dell’anemia. Il componente più importante è il ferro, un elemento che entra nella composizione dell’emoglobina e consente il trasporto dell’ossigeno.

Esiste in due forme:

  • eme,
  • presente nei prodotti di origine animale (carne, pesce)
  • non eme, presente nei prodotti vegetali, come i semi delle piante leguminose, i cereali integrali, le noci, i semi e le verdure a foglia verde.

La maggior parte del ferro si trova nella frutta secca (albicocche, fichi, datteri, uvetta, bacche di goji) e nelle verdure a foglia verde (spinaci, cavoli, prezzemolo), nonché nelle barbabietole, nei broccoli e nei legumi (lenticchie, fave, fagioli).

È interessante notare che l’uovo è un prodotto alimentare di origine animale unico, poiché contiene sia ferro eme che ferro non eme. Il ferro eme è molto più facilmente assorbibile: l’organismo ne utilizza fino a un terzo della quantità assunta, mentre l’assorbimento del ferro non eme è solo del pochi percento.

Quali prodotti vale la pena includere nella dieta in caso di anemia?

Nella dieta è bene combinare prodotti vegetali con quelli che aumentano la biodisponibilità del ferro. Un ruolo chiave è svolto dalla vitamina C, presente tra l’altro nei peperoni, nel prezzemolo, nei ribes, nei kiwi, negli agrumi e nei sottaceti. Grazie ad essa, il ferro è più facilmente assorbibile, il che ne migliora significativamente l’utilizzo da parte dell’organismo. Esistono anche sostanze che limitano l’assorbimento del ferro. Tra queste vi sono i tannini e i polifenoli, contenuti nel caffè, nel tè, nel vino rosso e nel cacao. Per questo motivo è bene evitare di accompagnare i pasti con queste bevande. È inoltre consigliabile evitare di combinare prodotti ricchi di ferro con grandi quantità di latticini, poiché il calcio può inibirne l’assorbimento.

Non meno importanti sono la vitamina B12 e l’acido folico. La cobalamina, ovvero la vitamina B12, partecipa alla produzione dei globuli rossi e alla sintesi del DNA. Le sue fonti naturali sono carne, pesce, uova, latte e latticini. Le persone che seguono una dieta vegetariana dovrebbero ricorrere a prodotti arricchiti o integratori, poiché le piante non contengono una forma di vitamina B12 assimilabile dall’uomo. L’acido folico, invece, presente nelle verdure a foglia verde, nei semi di legumi e nei cereali integrali, favorisce i processi di divisione cellulare e la maturazione degli eritrociti. Per limitarne la perdita, è consigliabile consumare le verdure crude o dopo una breve cottura.

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